“People 4 Growth”: da New York una spinta all’Italia


Dalle startup italiane che hanno partecipato al Global startup program – e in particolare da quelle che hanno fatto il training a New York e intendono svilupparsi in America – e’ nata l’associazione “People 4 Growth“. Lo racconta Glauco Maggi su Libero: “l’obiettivo e’ ambizioso e punta a creare un circuito operativo organico che colleghi le diverse realtà di un eco-sistema in formazione: le startup, appunto, e con loro: studi legali, aziende di marketing e promozione, compagnie assicurative, banche, e soprattuto i venture capitalist e gli angel investor che procurano il capitale nelle diverse fasi di sviluppo di un’idea imprenditoriale”.

Il console generale a New York Francesco Genuardi si complimenta con le startup italiane “laureate” alla fine del Global startup program, 30 settembre 2019

Il Global startup program l’aveva lanciato alla fine dello scorso novembre a New York l’allora sottosegretario allo Sviluppo economico nel Governo Conte, Michele Geraci. In soli 5 mesi – un miracolo per la burocrazia italiana – il programma era partito lo scorso maggio e si e’ concluso il 4 ottobre, dopo tre mesi di training delle startup selezionate, in acceleratori di parecchi Paesi, gli Usa il più importante (33 startup sono finite qui, fra NYC, Chicago, L.A. e San Francisco).
Il governo italiano ha investito parecchio: circa 50 mila dollari – fra il costo della partecipazione all’acceleratore ERA e vitto/alloggio/voli aerei – per ognuna delle sette qui a NYC. Che presentando i loro pitch all’Ice di NYC, il 30 settembre, si sono dette ultra soddisfatte. Diverse fra loro stanno aprendo un business qui in America – come Doralia, Caracol, Criptalia, Gardenstuff – con buone prospettive di sviluppo (non sono startup ai primissimi passi, molte sono già operative in Italia e i loro fondatori sono serial entrepreneurs).

Ovviamente non in tutte le città dove sono state spedite le startup le cose sono andate bene. Pare per esempio che quelle mandate in Cina, a Shangai, non hanno imparato niente…

Ma lo sforzo del governo di allora credo fosse nella giusta direzione: che cosa farà il nuovo governo? Ripete il programma? Geraci era in quota Lega e ora non e’ più sottosegretario; e l’Ice, che era sotto il ministero dello Sviluppo economico, e’ passato al ministero degli Esteri sotto Di Maio. Speriamo davvero che il cambio dei colori nel governo da giallo-verde a giallo-rosso non elimini il Global startup program. Mentre altre iniziative sembrano già in panne a causa dei cambiamenti nei palazzi del potere, come racconta Riccardo Luna su La Repubblica: “il nuovo Tech Hub italico in Silicon Valley, annunciato nel febbraio del 2018 come joint venture fra Cassa Depositi e Prestiti e Talent Garden, è ancora al palo, nel senso che sembra che sia sempre sul punto di essere sbloccato ma quel punto slitta ogni giorno. Così come il Fondo Nazionale Innovazione da un miliardo, la prima seria iniziativa per supportare la crescita delle startup. Previsto per legge dal dicembre scorso, presentato il 4 marzo, è in attesa che Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero dello Sviluppo Economico ne scelgano i vertici. Ad agosto sembrava tutto fatto, ma il cambio di governo ha fatto saltare accordo e se ne riparla a fine ottobre”.


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