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La crisi economica da coronavirus e’ simile a quelle scatenate dall’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 e dal crollo finanziario 2008?
Fosse vero, dovrebbe ispirarci un pizzico di ottimismo: da quelle crisi sono emerse idee nuove, startup diventate poi un grande successo, perché hanno risposto a bisogni veri e hanno dovuto focalizzando bene le loro risorse in un clima difficile, con pochi soldi a disposizione.

“9/11 inspired innovation” was the headline of a FastCompany article on 9/9/11

Un esempio? Meetup, nata dalle macerie delle Torri Gemelle per aiutare la gente a organizzarsi in comunità basate su interessi condivisi: oggi ha 44 milioni di membri in 2.000 città di 190 Paesi nel mondo, e fa parte del gruppo AlleyCorp guidato da uno dei veterani delle startup newyorkesi, Kevin Ryan.

Un altro esempio e’ Kickstarter, la piattaforma dove creativi di tutti i settori cercano finanziatori ai loro progetti: e’ nata il 28 aprile 2009, nel mezzo della Grande Recessione. In questi anni l’hanno usata 18 milioni di persone per realizzare i loro “sogni” raccogliendo 5 miliardi di dollari per quasi 200 mila progetti.

Ecco la storia di Meetup come ce l’ha raccontata Scott Heiferman in “Tech and the City”.

Su Silicon Alley, e su tutta New York, doveva ancora abbattersi una tragedia ben più devastante, l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 (9/11). Un male assoluto che, però, gettò anche un seme buono.
La testimonianza è di Scott Heiferman: “Ero sull’autobus, andando dall’East Village a casa mia a NoHo, quella mattina – racconta -. Ho sentito la notizia del primo aereo nelle Torri Gemelle e ho deciso di salire sul tetto del palazzo del mio appartamento. Ci sono arrivato pochi secondi dopo l’impatto del secondo aereo. E poi, ho vissuto quest’esperienza di cui parlo sempre: nelle ore e nei giorni dopo 9/11 ho avuto più conversazioni con un numero maggiore di vicini di casa che in tutti gli anni precedenti a New York. Prima, non avevo un interesse particolare nella comunità locale. Dopo 9/11, mi ha colpito il semplice piacere di parlare con gli altri, di conoscerli. E ho capito quanto la gente sa essere potente quando si organizza. In quei giorni si vedevano innumerevoli veglie e gruppi di aiuto reciproco. Da lì mi è venuta l’idea di Meetup: usare Internet per organizzare i singoli in comunità. Un concetto che allora – ben prima di Facebook e dell’emergere del termine social media – sembrava ridicolo”.